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La scheda è stata elaborata da Barbara Davico che ha effettuato la ricerca tra i documenti presenti nell'Archivio Storico comunale di Cherasco presso cui lavora.
Le foto sono del Prof. Bruno Tarrico
In un “Elenco delle istituzioni pubbliche di beneficenza di Cherasco”, redatto nel 1898, si afferma che l’Ospedale degli infermi di Cherasco sarebbe nato attorno all’anno 1460 con lo scopo di "curare i poveri ambo sessi colpiti da malattie anche infettive".
La data, scelta dal sacerdote e storico cheraschese Giovanni Francesco Damillano, pare che sia molto realistica. Il conte Carlo Salmatoris dichiarò di non sapere quando di preciso sia sorto l’ospedale, ma risulta dai documenti in suo possesso che all’inizio del 1500 fosse già attivo.
Egli riportò che era certamente nato come istituzione laica, che non aveva alcun legame con qualche confraternita: probabilmente per qualche tempo era stato gestito direttamente dall’amministrazione comunale. Una data è certa: nel 1504 la gestione dell’Ospedale era passata sulle spalle della Confraternita di S. Agostino, i Battuti Bianchi.
Col trascorrere del tempo, in assenza di documenti scritti, si svilupparono due tesi contrapposte: da una parte, la tradizione popolare voleva che l’Ospedale fosse stato istituito dai confratelli Bianchi, nati per soccorrere i bisognosi, specialmente i vecchi e i malati.
Dall’altra, ipotesi più attestata, si ascriveva al Comune il merito della fondazione, nel momento di particolare benessere della seconda metà del Quattrocento, per le finalità assistenziali giustificate dalle norme sancite negli Statuti.
All’inizio del Cinquecento, i Disciplinanti di S. Agostino si sottomisero all’onere, fortunatamente sostenuti da numerose donazioni private, di garantire la sussistenza materiale dell’istituzione.
All’inizio dell’Ottocento, Carlo Ilarione Petitti riportò, con una certa sicurezza, che l’Ospedale venne fondato dagli amministratori cheraschesi “aiutati dai pii legati di devote persone” e che fu amministrato inizialmente da uomini che avevano responsabilità a livello comunale.
Nel 1504, quando la situazione finanziaria del comune entrò in crisi, la città affidò la gestione alla Confraternita.
L’ospedale quattrocentesco e cinquecentesco era un’istituzione assai povera, forse insediata in un paio di stanze addirittura del palazzo comunale originariamente, perché di un edificio specifico per l’esercizio dell’assistenza ai malati si parla soltanto nel 1498, quando un tale Tibaldo Galesio, morendo, lasciò in eredità una casa da destinare alla cura dei malati cheraschesi.La struttura subì una rapida evoluzione nel corso dei secoli XVI-
Grazie a quegli investimenti l’ospedale si è trasformato più volte nei secoli, tanto che attualmente sopravvivono le strutture del Settecento (parziale realizzazione del progetto di Bernardo Vittone, avviato all’incirca a metà del secolo e sospeso per la mancanza di ulteriori risorse) e dell’Ottocento (completamento dell’ala a nord e successivamente di quella ad est) accanto agli interventi funzionali degli ultimi decenni, che hanno rivoluzionato le strutture, sulla base della necessità di mutare i protocolli d’intervento.
L’attuale denominazione dell’Ente è Casa di Riposo “Ospedale di Cherasco” come da D.G.R. n. 31-
12.07.58 del 17.02.1992.
Con determinazione della Regione Piemonte n. 81 del 31 maggio 2004 l’IPAB Casa di Riposo “Ospedale di Cherasco” si è trasformata in Ente con personalità giuridica privata ed è stata iscritta nel registro regionale centralizzato delle persone giuridiche al n. 495.
OPAC SBN: Regolamenti approvati da S.S.R.M. Carlo Felice re di Sardegna ecc. ecc. ecc. per l'Ospedale degl'infermi nella città di Cherasco il dì 8 maggio 1827